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The Mediterranean blue

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Non ci sono immagini visive e sonore della vita, ma immagini come vita, una vita già immaginata, attivata e sostenuta nell’immagine. Non c’è prima il pensiero e poi l’iṁmagine. L’immagine, o il suono, è una modalità del pensiero.

Il blues del Mediterraneo è raï, rebetiko e trap. È la colonna sonora nelle metropoli del sud del mondo, dal Cairo a Nairobi passando per Napoli, in cui non esiste distinzione tra musiche autentiche rap, elettronica, e musiche importate. I suoni non rispettano i confini nazionali e portano con sé le tracce del colonialismo europeo, perché quella storia fa parte delle lingue e dei ritmi di oggi. Attraverso i suoni seguiamo le tracce di una narrazione diversa, in cui il sud del mondo si rivela parte fondamentale della cosiddetta modernità fin dal suo inizio, e non elemento estraneo e sempre in ritardo, sempre indietro, rispetto al nord. - author⁄Iain Chambers