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Hanno estratto tutto

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La serata di ieri con il South Talks | Oltre il Mediterraneo con Ian Chambers, Lucrezia Cippitelli ed il Collettivo Cherimus, mi ha fornito alcune suggestioni. Il filo rosso che collega il Congo e l’Iglesiente è quello dello sfruttamento minerario.

Lucrezia Cippitelli ha parlato di un grosso “monumento”, un “Colosseo Congolese”, resti dello sfruttamento minerario ad opera dei belgi. Estraevano il rame per alimentare la rivoluzione industriale europea. Hanno esportato il rame ed hanno importato una lingua non autoctona, lo Swahili, utilizzata in quei luoghi in bianco e nero, senza alcune sfumature, sfruttandola unicamente per dare ordini ai minatori congolesi.

Dal Congo all’Iglesiente, in una Sardegna che il Collettivo Cherimus definisce CONFINE MILITARIZZATO, dove in passato l’estrazione mineraria e lo sfruttamento del sottosuolo hanno profondamente cambiato abitudini e tradizioni. Un Iglesiente oggi definito come tra i territori più depressi d’Italia e che, secondo i dati del 1868, si presentava carico di piombo e zinco, depredati, in quella che Ugo Dessy, nel suo Quali banditi? controinchiesta sulla società sarda, definisce rapina mineraria.

Una terra dove la società agro-pastorale, tipica della Sardegna tutta, è stata dirottata in miniera portando un impoverimento di suolo e culture. Colpisce sentire Carlo Spiga del Collettivo Cherimus dire “HANNO ESTRATTO TUTTO”, assieme a piombo e zinco anche la tradizione di un luogo accecandolo con promesse tradite.

Per chiudere, vorrei citare la testimonianza di un minatore, datata 7.5.1908 dove, sul finire della sua testimonianza dice:

[…] …la nostra vita sardignola è troppo più cattiva che buona, perché nelle miniere di questo bacino minerario iglesiente non ci si può stare, nemmeno solo un minuto secondo, di più no…perché ci troviamo più morti che vivi… S.O.A. – Minatore d’Oristano

bib⁄Quali banditi? controinchiesta sulla società sarda, author⁄Ugo Dessy, volume secondo, 1977, Giorgio Bertani Editore