Questa libertà non appartiene che a pochi, quest’aria non è di tutti! Sempre più buia la terra, più soffocante il cielo, più povera la luce. La libertà, si dice. Non è mentire, questo? Non è sopraffare? Si chieda, a chi si arroga tanto diritto, di chi – di chi secondo lui - la Terra, di chi quei gioielli incomparabili che sono il mare, la luna, il verde dei monti, la gioia delle nubi, del vento; si chieda di chi il respiro universale, a chi la liberta! Di chi la salute e pace della gente, di chi l’integrità e fiducia dei giovani ogni paese! A chi ogni paese e tutta la Terra; di chi il Respiro! Oh, non per tutti, dirà. Si vorrebbe, ma non per tutti è possibile! E tacerà il nome onnipresente: Denaro! La libertà è del denaro la vita è del Denaro! Lo spazio è del denaro! L’esenzione dal martirio – o soffocazione – è del Denaro. E per quanto strana e sempre dolorosa mi appaia la collocazione di ogni vita, o anima, nell’essere, questa aggiunta al suo limite mi appare la più dolorosa. Non posso capirla! Quando anche l’ultima libertà della Terra e dei suoi figli meno forti potrà essere comprata – com’è effettivamente comprata e ridotta un’agonia, e distrutta-, allora il concetto di libertà che ne esce è deturpato e sconvolto. Non è più un respiro; non è di tutti! È del più forte e il più bruto. Diciamo che è una tirannia.
corpo celeste. author⁄Anna Maria Ortese. Adelphi 1997. pag. 123-124.