Si tratta, in questo senso, di assumere il razzismo come parte integrante della razionalità capitalistica e dello spazio per la sua riproduzione. Non solo perché ha reso possibile il lavoro nelle piantagioni e L’accumulazione che creato le basi materiali per lo sviluppo del capitalismo in Europa, ma soprattutto perché lo stesso sviluppo del capitalismo passa attraverso la storia del colonialismo e della razzializzazione delle popolazioni colonizzate. Da questa prospettiva, si potrebbe dire che non c’è capitalismo senza razzismo. Piuttosto, il capitalismo è per sua stessa costituzione razziale, radicato cioè nelle gerarchie della razza definite alle origini della modernità.
Pag 34, Decolonizzare l’antirazzismo, per una critica della cattiva coscienza bianca, a cura di author⁄Tomasso Palmi, 2020, Derive Approdi.